Le proprietà di una pianta chiamata valeriana
Valeriana offinalis: proprietà e effetti curativi benefici
La valeriana comune o valeriana officinalis è una delle tante varietà di piante afferenti alla famiglia delle erbe spontanee dette valerianacee. La più nota è certamente la pianta officinale conosciuta da millenni ed utilizzata principalmente per le sue qualità tranquillanti ed analgesiche. Normalmente impiegata per la produzione di alcuni medicinali che ne utilizzano la radice, la valeriana cresce perennemente in buona parte del continente eurasiatico ed oggi è coltivata per uso medico. La radice contiene la maggior parte delle proprietà benefiche, che vengono estratte attraverso l’accostamento all’alcol etanolo che funge da solvente di estrazione durante il processo preliminare di produzione del farmaco. La valeriana e le sue proprietà curative è assumibile oralmente attraverso infusi, capsule e gocce ed è spesso reperibile associata ad altre sostanze o piante medicinali dotate di proprietà simili.
Impieghi
La valeriana trova impiego soprattutto nel combattere lo stress e per favorire il sonno, ne è sconsigliato l’uso ai minori di 12 anni ed è consigliabile assumerla di sera, mezzora prima di andare a letto, al fine di sfruttarne in maniera adeguata le proprietà sedative.
All’effetto tranquillante, ne unisce diversi altri, idonei per molte indicazioni terapeutiche: funge da antispastico, anticonvulsivo, antinevralgico, antiaritmico e su alcuni soggetti può mostrare proprietà ipnotiche.
Gli effetti della valeriana vengono studiati da decenni, tuttavia, non sono ancora del tutto chiare le responsabilità di alcuni principi attivi nel coinvolgimento dei recettori deputati. La sua azione coinvolge il sistema nervoso centrale, il sistema vegetativo ed i recettori del GABA. L’uso continuativo della valeriana può indurre gli apparati succitati a limitare sensibilmente lo stato ansioso, l’insonnia, molti disturbi del sonno, gli attacchi di panico e molti altri sintomi tipici della componente ansiosa. In passato diversi studi hanno confermato la bontà della valeriana nel calmare tremori, crisi d’angoscia, irritabilità, crampi addominali, colon irritabile, vertigini, cefalea, palpitazioni, tachicardia e stati di tensione nervosa.
Principi attivi
Le proprietà di questa pianta derivano dalle sostanze contenute, catalogabili in tre gruppi differenti: gli oli essenziali (acido valerianico, valerenolo, iridoidi, terpinolene etc..); alcuni flavonoidi (linarina, esperidina); alcaloidi (valerina, catinina, actinidina). Durante il processo calmante esercitato sull’organismo, gli acidi valerianici e gli iridoidi inibiscono l’acido gamma-aminobutirrico, che ha la capacità di alterare la ricettività del neurotrasmettitore gamma-aminobutirrato, meglio conosciuto come GABA. L’induzione del sonno e l’azione calmante ed analgesica, sono direttamente legati a questo processo biochimico. Alcuni studi recenti hanno sottolineato la valenza degli alcaloidi, responsabili di un’azione simile a quella descritta poc’anzi. L’effetto degli alcaloidi, tuttavia, non è ancora stato del tutto chiarito. L’azione ipnotica, invece, pare essere indotta dai flavonoidi e dai terpeni. La valeriana viene utilizzata dalla medicina tradizionale da millenni ed il suo uso è stato incoraggiato dalla capacità di non provocare stati di pesantezza ed intontimento al risveglio, tipici di altri medicinali ipnotici.